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22 luglio 2009 Una piccola morte è sopraggiunta al mio distacco da Kailash e dai suoi piccoli, mentre il treno si avviava da Khajuraho verso Delhi, per il volo di domani per lo Sri Lanka. A Kailash ho chiesto ripetutamente di perdonarmi, se non sono riuscito ad essere un suo amico più grande, un suo amico più forte, se non mi sono rivelato all altezza del sacrificio che mi era richiesto e che mi era imposto, l'altro ieri, quando gli ho detto che lui e la sua famiglia e l'aiuto che potevo dare a loto erano più di ogni altra cosa per me, che non lo avrei lasciato proprio nel momento in cui la mia partenza, che ho poi differito, le parole che nell'imminenza del distacco ero riuscito a dirgli, venivano rivelandogli che non bastava minimamente tutto quello che si era fatto insieme fino ad allora, se non c'era cosa che occorresse, che allietasse i suoi bambini, che egli potesse fornire a loro senza il mio aiuto. Ma da che, rientrando nella mia stanza, mi ha chiesto se potevo rimettere via tutto quanto era già predisposto per lo Sri Lanka, e che spegnessi ogni barlume di consapevolezza della situazione reale che si era manifestato nella sua mente, è insorta in me una tale ribellione contro il sacrificio che gli avevo imbandito del mio essere mentale, che mi sono determinato a non volere più vivere, giunto al punto in cui nella mia rinuncia incapace di adempiersi, come amico non mi mostravo in grado di essere per Kailash e per la sua famiglia ciò in cui ero mancato come figlio per i miei genitori ed i miei fratelli, e al contempo il mio sacrificio si disvelava la vanità della mia perdizione mentale, per la resa della mia pochezza definitiva e l inanità del mio amico nell' ora della prova. “ Seguitavi a dirmi che nella mia casa perdevi il tuo tempo, se non ti mettevi in viaggio...”, mi ripeteva Kailash,mentre nell'agenzia gli chiedevo di ripetermi imotivi per i quali seguitava a ripetermi che dovevo partire. “ Capisci, Kailash, come la mia mente è smarrita... Ero accanto a te, ai tuoi bambini, e sentivo di perdervi il mio tempo fino a impazzire...” Quando ieri ho raccolto ogni bagaglio nella stanza che mi ha riservato, e Kailash mi ha chiesto dove volevo andare “ everywhere” gli ho risposto, dovunque, pur di non restare nella felicità della grazia della sua famiglia un giorno di più... Rientravamo dall'agenzia di viaggio in attesa che ci telefonassero che il biglietto era pronto, e ci accoglieva il pianto di Sumit perchè anche la mamma di Kailash stava lasciando la casa,- il marito ha dolorante la schiena e non ce la fa più a impastare e spianare chappati, e Kailash restava anche senza di me, nell'affrontare le difficoltà di Vimala a riaversi dal parto, a riprendersi e a tornare a camminare abitualmente, il ricorso ai suoi interventi degli strilli dei pianti estremi della incontenibilità calamitosa di Sumit, o delle nevrastenie umorali di Purti. Tutto era ancora possibile, e lasciavo che tutto fosse già deciso.... “ Kailash, potresti farmi per4dere il bigliettoi aereo e il treno... Fallo, se vuoi, ed io sarò più forte come tuo amico, sarò capace della yinana del sacrificio più grande... Invece più forte di tutto è l' IO che ora cerca di salvare i suoi giorni duplicandoli nella loro scrittura, è il jinana che non sa rinunciare a vivere della conoscenza e dell'esperienza del viaggio, della loro ricreazione nella loro trasdcrizione, nella presunzione almeno così di avere vissuto. Ieri sera, riconciliato e pacificato dalla vista inesausta dei templi di Khajuraho, sentivo che Purti, Ajay, che nella mia stanza ultimavano i compiti, con Sumit che sulla poltrona accanto colorava pagine, Kailash che sopraggiungeva e aiutava Purti, mentre nell'altra stanza Vimala riposava accanto all ultimo nato a lui devota, erano qui ed ora la gioia presente più grande che per me possa esistere al mondo, erano le perle più splendide del forziere dell India, eppure, il tarlo nella mia mente dell idea fissa dello Sri Lanka, solol recandomni nelle cui città antiche di Anuradapura, Polonnaruva, il mio viaggio consegue la meta polare del suo appagamento, stava erodendo la soddisfazione di ogni successiva e più vicina destinazione alternativa senza che lasci Kailash, Mandu, o Goa, dove Kailash s'illudeva di farmi credere che insieme con lui potessi differire il mio viaggio compensativo.
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